Siracusa calcio : Nota del Presidente Gaetano Cutrufo

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“Devo confessare che la trasferta a Lecce, più di altre, ha lasciato il segno. Perché oltre a notare i tanti, tantissimi punti di contatto tra le due città (che sono entrambe bellissime), non ho potuto fare a meno di notare anche le enormi differenze.
Voglio occuparmi, ovviamente, solo di quelle relative al calcio. Parlare di stadio sarebbe banale, considerato che ‘Via del Mare’ può ospitare fino a 40mila spettatori, anche se attualmente è omologato per la metà. Ma il primo dato è quello relativo agli #abbonati: sono 9mila. Considerando che Lecce ha 95 mila abitanti, praticamente un leccese ogni 10 ha la tessera dello stadio. Secondo questa equazione, a Siracusa (stadio permettendo) gli abbonati dovrebbero essere 12 mila. Si può dire: ‘Ma allora a Catania dovrebbero essere 40 mila e a Roma 400 mila?’. Contestazione corretta ma imprecisa: io faccio il paragone con una città equiparabile a Siracusa. Si potrebbe dire: ‘Ma il Lecce vuol vincere il campionato?’. Credetemi: pensare di costruire una squadra con un paio di milioni anticipati dai tifosi e con una cordata di soci è molto più semplice. Vincere no, ovvio, ma almeno ci si può provare.
Mi rivolgo a Siracusa in questi termini perché, lo ammetto, ho provato un po’ di invidia nel verificare con quanto entusiasmo la città pugliese viva il calcio. E tutto quello che ho detto di Lecce si può replicare anche per #Foggia. Perché il calcio, in fondo, altro non è che numeri. Uno dopo l’altro. I moduli, i gol, i minuti, ma anche numeri che stanno nei cassetti e sopra le scrivanie. In occasione di Lecce-Foggia (che è il nostro derby con il Catania) l’incasso è stato di 137mila euro, che equivale per noi a tutto un girone.
Però non voglio essere frainteso. Noi abbiamo detto dal primo giorno dove saremmo potuti arrivare e a quali condizioni. Abbiamo garantito che avremmo fatto le cose per bene e in questo ci stiamo impegnando. E quando le cose, come adesso, vanno particolarmente bene un po’ mi preoccupo. Perché anche io vorrei provare a conquistare la SerieB. Ma deve essere un progetto che coinvolge tutta la città.
I tifosi, gli sponsor, gli imprenditori. Perché quando decideremo di fare il grande salto, dovremo sapere chi sono i nostri competitor. Sono società solide (come la nostra), che hanno impianti adeguati (che noi, anche se adoro il De Simone, non abbiamo) e soprattutto introiti lontani anni luce dal nostro bilancio. Spero un giorno che nuove condizioni ci consentano di provare a fare qualcosa di incredibile. Ma possiamo farlo solo con tutta la città, ognuno per le proprie competenze”.

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