Curiosità . Calcio donne: Serie A non parte, calciatrici scioperano

Roma, 24 set. (askanews) - Le calciatrici italiane sono pronte a uno sciopero che potrebbe non far partire il campionato rosa di seria A reclamando più attenzione e investimenti. E il Pd si schiera dalla loro parte.  "Appoggio in pieno - ha affermato in una dichiarazione Laura Coccia, parlamentare in prima linea per i diritti delle atlete e prima firmataria della proposta di legge per il trattamento paritario di genere nello sport-   la scelta dell'Associazione italiana calciatori (Aic) che si è schierata al fianco del calcio femminile, minacciando uno sciopero delle calciatrici che potrebbe bloccare l'inizio del campionato di serie A. I problemi delle calciatrici italiane "che vanno dal vincolo sportivo, agli accordi economici pluriennali, al fondo di garanzia".      "Mi auguro sinceramente - ha dichiarato il responsabile nazionale Sport del Pd Luca Di Bartolomei- il che si risolva presto questa impasse, che il Comitato Esecutivo inizi i suoi lavori  e che il campionato di calcio femminile di serie A possa iniziare regolarmente andando incontro alle richieste dalle giocatrici rappresentate dal Presidente AIC Tommasi. Per far crescere il nostro movimento calcistico femminile servono garanzie, fondi e una attenzione costante da parte di tutto il mondo del calcio: in questo senso credo che alcuni passi in avanti siano stati compiuti ma è tempo che come in tutta Europa il calcio femminile sia messo nelle condizioni di camminare da solo e presto di correre."

La Serie A di calcio femminile alla fine ha deciso di non partire. Le calciatrici del massimo campionato, come si evince dal comunicato sul sito dell’Aic, hanno deciso di non scendere in campo per la prima giornata prevista per questo weekend: “L’Associazione Italiana Calciatori annuncia che, stante il mancato riscontro scritto a quanto richiesto e concordato nel corso della riunione del Comitato Esecutivo del 6 ottobre u.s., le calciatrici delle squadre di Serie A hanno manifestato la volontà di non disputare la 1ª giornata di campionato prevista per sabato 17 e domenica 18 ottobre prossimi, astenendosi dallo svolgimento della loro attività sportiva”. Il movimento femminile chiedeva garanzie sul vincolo sportivo, sugli accordi economici pluriennali e sul fondo di garanzia.