Catania calcio : conferenza stampa di Pietro Lo Monaco ” La squadra sarà ancora più forte”

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Dall’epilogo senza fortuna della stagione appena conclusa alla voglia di ricominciare e tornare a lottare per la promozione in Serie B: l’Amministratore Delegato Pietro Lo Monaco, oggi, ha sviluppato un bilancio dell’annata in archivio e tracciato le linee guida in vista del 2018/19. “Trascorse quasi due settimane dopo l’eliminazione del Catania dai playoff mi sembra corretto e giusto fare un esame di ciò che è stato, ringraziare e chiarire le idee. Sono stati fatti discorsi catastrofici, ho letto che è stato un fallimento, alcuni giornalisti si sono sostituiti ad allenatore e società nei giudizi di fine anno. Mi preme ricordare ancora una volte che, da quando sono rientrato qui, il Catania combatte due campionati: quello dei conti e quello del campo. Se avessi fatto vedere i numeri di due anni fa, mi avrebbero detto che l’unica strada sarebbe stata la fine, ma noi abbiamo sempre creduto di poterci risollevare ed abbiamo lavorato tra miliardi di difficoltà. La missione di non far fallire il Catania l’ho messa davanti al mondo intero e mi arrabbio per la superficialità con cui si scrive e si alimentano dubbi lanciando certi messaggi. Quest’anno volevamo andare in serie B ed abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità: avevamo l’organico migliore, secondo un giudizio non solo nostro ma largamente condiviso, tra tutte le squadre dei tre gironi della serie C; il nostro è stato miglior attacco dell’intera serie C; abbiamo vinto 11 partite fuori casa, abbiamo avuto una delle migliori difese del campionato. E, soprattutto, il pubblico migliore del campionato. Questa squadra ha riportato i tifosi e la gente vicino al Catania, squadra più seguita della serie C, nei primi posti anche in una graduatoria aperta a quelle di serie B e, ancora, davanti a quattro-cinque squadre di serie A. Davanti ad una squadra che ha fatto tutto questo, come si può parlare di campionato fallimentare? È cambiato, purtroppo, il modo di fare giornalismo, alcuni giornalisti si sostituiscono alla società: a loro dico di venire al Catania e gestirlo per 15-20 giorni, non di più… Non avete idea di quanto serva fare per l’iscrizione, ci vogliono soldi ed impegno…ci vorrebbe un po’ di rispetto, cosa che manca. Alcuni hanno acquisito un modo di scrivere da giudici, non da giornalisti. Il Catania è tornato, la società è forte: quest’anno ha sfiorato la serie B e si ripropone per il prossimo anno, perché vuole vincere il campionato. Il Catania di oggi è una società viva, gli allenatori fanno a gara per venire da noi. La notte dopo la gara con la Robur Siena l’abbiamo vissuta come un dramma perché ci credevamo, pensavamo che saremmo riusciti ad andare in serie B attraverso i playoff ed ancor prima vincendo il nostro girone, c’erano le condizioni ed abbiamo combattuto contro tante avversità. Chi è più bravo di me nelle statistiche si accorgerà di quanti torti ha subito il Catania quest’anno ma siamo andati avanti, facendo 70 punti e poi uscendo soltanto ai calci di rigore, una lotteria che non avremmo voluto ma che non dà a nessuno il diritto di dire che abbiamo fallito, così come nessuno deve dire serie B a tutti i costi. Il Catania concorrerà per vincere il campionato, si sta muovendo per avere una squadra ancor più competitiva ed ottenere il massimo ma nulla è dovuto perché ti chiami Catania, anzi, il Catania paga ancora per le vicende degli ultimi anni. Oggi il Catania è una società solida, di riferimento e da temere, quindi da rispettare. Abbiamo pagato tanto, credo sia un caso unico disputare i playoff senza tifosi catanesi al seguito, in trasferta. A chi ha fatto i cori contro la società durante la semifinale playoff dico che il Catania non ha bisogno di loro. Il vero tifo di Catania è quello della Curva Nord contro la Robur Siena, uno spettacolo incredibile, da serie A. Chi deve fare danni stia lontano da questa squadra. Se tanti sostengono che il Catania avesse il miglior organico qualcosa di vero ci sarà stato: abbiamo avuto il cannoniere del campionato, giovani valorizzati, un settore giovanile in ripresa. Ci siamo rimasti malissimo ma non siamo morti, siamo pronti a ripartire e disputare un campionato di avanguardia per cercare di andare in serie B. Per quanto riguarda allenatore e giocatori in partenza, vi assicuro che stiamo approntando una squadra ancora più forte di quella di quest’anno. La colpa del mancato raggiungimento di un obiettivo sul campo è dei calciatori che vanno in campo ma non posso dire che non si siano comportati bene, purtroppo sono venuti meno nei momenti topici del campionato. L’allenatore del 2018/19? Non abbiamo formalizzato la nostra decisione perché dobbiamo parlare con il tecnico uscente: ha fatto il suo lavoro ed ottenuto buoni risultati, ad oggi è ancora tecnico del Catania. Nasce la necessità, per la delusione che abbiamo avuto, di avere esigenze diverse per la prossima stagione: alla luce di questo, dopo aver parlato con Lucarelli, il Catania farà quello che deve fare; le idee nostre sono chiare, vogliamo trovare l’intesa per una risoluzione del contratto, il prossimo anno avremo un altro allenatore. Quando si perde, si perde tutti insieme. Abbiamo assistito, tutelato e protetto la guida tecnica, chi fa l’allenatore sa che ci sono possibilità di esonero, l’ambiente e la piazza ne chiedevano la sostituzione ma noi siamo andati avanti per la nostra strada fino alla fine. Pur rispettando il lavoro di Lucarelli ed attribuendogli i giusti meriti, troveremo strade diverse. Gli auguriamo tutto il bene di questo mondo, non c’è nulla da criticare o obiettare. Contro la Robur Siena ha inteso usare delle soluzioni pensando che potessero essere quelle giuste per approdare alla finale, se va in rete la punizione di Lodi superiamo il turno ma nel calcio con i se e con i ma non si costruisce niente. Ho ringraziato la squadra tirando fuori quello che è stato il loro percorso, indubbiamente positivo, ma alla fine l’obiettivo finale non è stato centrato e bisogna porsi delle domande. In generale, sono contrario a mandare via un allenatore: io li supporto, quando sono andati via è come se me l’avessero chiesto. Faccio i complimenti al Cosenza ed alla sua gente per la promozione, un sogno che coltivavano da anni. A poche giornate dalla fine del campionato hanno perso in casa tre a zero contro il Rende, entrano ai playoff dalla porta di servizio e li vincono, il calcio è anche questo: Braglia ha gestito gli spareggi da numero 1, è stato bravissimo. Lodi? Ha fatto una scelta di vita, noi l’abbiamo supportata e rimane qua. Il nuovo tecnico sa che ci saranno Lodi e Biagianti. Curiale? Sicuramente rimarrà, poteva fare ancora meglio ma ha dato il suo apporto. Anche Pisseri è uno dei nostri. Faremo la lista dei giocatori con i 14 over e con gli under, tutti quelli che non rientrano nei 14, se non troveranno una sistemazione, rimarranno fuori lista. Seconda squadra? Chi la vuole deve pagare la serie C. Le società di A e B che danno in prestito giocatori giovani pagano la gestione del calciatore, quindi se metto la seconda squadra viene meno un fattore importante per la serie C. Le società interessate alle seconde squadre, conseguentemente, devono pagare: conoscendo i signori della serie A, però, la vedo difficile… Tappe? L’iscrizione, anzitutto. A metà della settimana prossima comunicheremo il nuovo tecnico. Cercheremo di costruire la squadra migliore possibile, partendo da un gruppo di spessore. Pulvirenti? Prima o poi si riapproprierà di un suo ruolo all’interno del Catania, è giusto che sia così. Può essere che a breve il CdA cambi struttura, può succedere, fa parte della logica delle cose. Può essere che nei prossimi mesi Antonino Pulvirenti torni ad essere il Presidente del Catania. Di Grazia? Resta qui, è in scadenza di contratto, gli manca un anno: o rinnova o vedrà tutto l’anno le partite dalla tribuna. Porcino? Aveva un mezzo impegno con la Cremonese, davanti alle proposte di B dobbiamo rispettare la volontà del giocatore. A noi non dispiacerebbe continuare con lui, vedremo cosa intende fare. Mi è dispiaciuto che Mazzarani abbia firmato per la Salernitana. Rizzo? Ritorna alla Salernitana. La tifoseria del Calcio Catania ha vinto il campionato, a parte quelli che fanno casini in giro. Sono stati uno spettacolo, hanno dimostrato attaccamento alla maglia, questo spettacolo si fatica a vederlo anche in serie A. Tante volte questa forza non è stata sfruttata. Abbonamenti? Non ritoccheremo i prezzi, che rimarranno uguali a quelli dello scorso anno: sarà così fin quando non faremo il salto di categoria”.