ASD – ACQUEDOLCI – ATLETICO CATANIA 1-2
20° GENOVESE (ASD ACQUEDOLCI)
62° e 80° PAVISICH (ATLETICO CATANIA)
L’esordio in Eccellenza, a dispetto del risultato, può definirsi tutt’altro che negativo. Una prima fase di studio fisiologico legato ad una serie di fattori prettamente sportivi e non; disputare un incontro casalingo a porte chiuse ha una sua valenza psicologica. Ma dal punto di vista tecnico l’ASD ACQUEDOLCI ha disputato un’ottima gara, dimostrando di saper tenere bene il campo ed imponendo, per buona parte dell’incontro, le proprie trame di gioco e sfornando ghiotte occasioni da rete goffamente sciupate nella fase finale. L’ASD ACQUEDOLCI Sale in cattedra al minuto 20 quando Carrello, seminando avversari in area degli ospiti, regala su un piatto d’argento un sontuosa palla a Genovese che, con relativa facilità, insacca per il momentaneo vantaggio. Al minuto 32 Russo, spintosi a ridosso della retroguardia ospite, tenta una schiacciata da distanza ravvicinata, ma impatta male la palla e fallisce il doppio vantaggio. Al 34° Carrello viene atterrato in area ospite con un fallo al limite del penalty. Nei minuti iniziali della seconda frazione di gioco doppia occasione per l’ASD Acquedolci; prima con Carrello che, da buona posizione, lascia partire un missile che sfiora il palo e dopo con Truglio che da distanza ravvicinata colpisce di testa chiamando l’estremo difensore ospite ad un intervento rocambolesco. Al minuto 62, Naro, nel tentativo di alleggerire sul portiere, allunga di testa una palla debole che, intercettata dall’attaccante ospite gli permette di pareggiare i conti. Al minuto 80°, sempre a causa di un’amnesia difensiva, l’Atletico raddoppia per il definito 1-2. Per la cronaca si segnala il rigore fallito al minuto 95 da Crascì per l’ASD Acquedolci, che avrebbe consentito ai nostri ragazzi di dare un volto nuovo alla partita di esordio. Segnali confortanti nonostante il risultato; prestazioni degne della categoria che stiamo appena sperimentando. Sarà un campionato divertente e l’ASD Acquedolci non starà certo a guardare.
Foto e testo : Adolfo Susio
